Correzione laser
I difetti di vista che hanno sino ad oggi trovato soluzioni negli occhiali e nelle lenti a contatto, possono ora avere un’alternativa terapeutica attraverso un trattamento effettuato con il laser ad eccimeri. Tale chirurgia refrattiva trova le applicazioni nei forti difetti di vista che legano indissolubilmente il paziente all’occhiale, nelle elevate differenze di refrazione tra un occhio e l’altro, specie dove non vi e’ tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attivita’ lavorative in cui i sussidi ottici creano innegabili svantaggi.
Correzione laser
Va rilevato che ogni atto di chirurgia refrattiva, quale che sia la tecnica adoperata, si rivolge alla risoluzione dei soli difetti di refrazione, ma non modifica quelle patologie che possono essere associate al difetto di vista. In altre parole, ad esempio, un miope con alterazioni retiniche che compromettono parte della sua funzionalita’ visiva non puo’ sperare di vedere risolto questo problema da un intervento chirurgico di questo tipo, ne questo puo’ evitare future complicanze retiniche. L’intervento mira ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi piu’ favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad esso si accompagnano.
Il laser ad eccimeri e’ in grado di asportare tessuto in modo estremamente fine (frazioni di millesimi di millimetro) con un riproducibilita’ non raggiungibile da nessun altro mezzo. La correzione della ametropia viene realizzata asportando gli strati superficiali della cornea (cheratectomia superficiale) in modo da modificarne la curvatura. Fattori estranei alla mano del chirurgo e alla precisione del laser possono influenzare la guarigione e quindi il risultato, per cui non e’ possibile fare una previsione assoluta circa la correzione ottica raggiungibile. Nelle prime settimane dopo l’intervento, in alcuni pazienti si puo’ manifestare un’ ipermetropia transitoria di durata variabile (uno o due mesi) che in particolare comporta una certa difficolta’ nella messa a fuoco per vicino e quindi nella lettura. Il recupero visivo si ottiene dopo un certo periodo di tempo (da uno a tre mesi, variabile a seconda dell’entita’ del difetto corretto.) Come effetto secondario al trattamento laser possono insorgere opacita’, solitamente transitorie, della cornea nell’ambito del processo di cicatrizzazione. Queste opacita’, che possono determinare iniziali riduzioni dell’ efficienza visiva, regrediscono generalmente in un arco di tempo che oscilla intorno ai sei mesi, ma che puo’ protrarsi anche oltre tale limite. Alcune opacita’, in genere non avvertite dal paziente, potranno essere rilevabili clinicamente da uno specialista anche a distanza di anni dall’intervento. Un’altra difficolta’ che accompagna di frequente le primissime fasi post-operatorie e’ il dolore. Questo, unitamente alla sensazione di corpo estraneo e di lacrimazione, si manifesta subito dopo il trattamento (con intensita’ variabile da persona a persona), si protrae per 24-48 ore ed e’ trattabile con analgesici. La sensazione di abbagliamento, soprattutto durante le ore serali, che talora il paziente puo’ avvertire e’ un disturbo abbastanza frequente, ma di solito molto ben tollerato e generalmente regredisce in maniera piu’ o meno completa nell’arco di alcuni mesi e dopo che il trattamento sia stato eseguito in entrambi gli occhi. La reattivita’ post-operatoria e’ influenzabile in senso positivo dal trattamento medico locale: e’ pertanto di importanza basilare seguire alla lettera le prescrizioni del chirurgo che mirano a guidare i processi di guarigione per ottenere il risultato piu’ soddisfacente.
Il laser ad eccimeri e’ in grado di asportare tessuto in modo estremamente fine (frazioni di millesimi di millimetro) con un riproducibilita’ non raggiungibile da nessun altro mezzo. La correzione della ametropia viene realizzata asportando gli strati superficiali della cornea (cheratectomia superficiale) in modo da modificarne la curvatura. Fattori estranei alla mano del chirurgo e alla precisione del laser possono influenzare la guarigione e quindi il risultato, per cui non e’ possibile fare una previsione assoluta circa la correzione ottica raggiungibile. Nelle prime settimane dopo l’intervento, in alcuni pazienti si puo’ manifestare un’ ipermetropia transitoria di durata variabile (uno o due mesi) che in particolare comporta una certa difficolta’ nella messa a fuoco per vicino e quindi nella lettura. Il recupero visivo si ottiene dopo un certo periodo di tempo (da uno a tre mesi, variabile a seconda dell’entita’ del difetto corretto.) Come effetto secondario al trattamento laser possono insorgere opacita’, solitamente transitorie, della cornea nell’ambito del processo di cicatrizzazione. Queste opacita’, che possono determinare iniziali riduzioni dell’ efficienza visiva, regrediscono generalmente in un arco di tempo che oscilla intorno ai sei mesi, ma che puo’ protrarsi anche oltre tale limite. Alcune opacita’, in genere non avvertite dal paziente, potranno essere rilevabili clinicamente da uno specialista anche a distanza di anni dall’intervento. Un’altra difficolta’ che accompagna di frequente le primissime fasi post-operatorie e’ il dolore. Questo, unitamente alla sensazione di corpo estraneo e di lacrimazione, si manifesta subito dopo il trattamento (con intensita’ variabile da persona a persona), si protrae per 24-48 ore ed e’ trattabile con analgesici. La sensazione di abbagliamento, soprattutto durante le ore serali, che talora il paziente puo’ avvertire e’ un disturbo abbastanza frequente, ma di solito molto ben tollerato e generalmente regredisce in maniera piu’ o meno completa nell’arco di alcuni mesi e dopo che il trattamento sia stato eseguito in entrambi gli occhi. La reattivita’ post-operatoria e’ influenzabile in senso positivo dal trattamento medico locale: e’ pertanto di importanza basilare seguire alla lettera le prescrizioni del chirurgo che mirano a guidare i processi di guarigione per ottenere il risultato piu’ soddisfacente.